di FRANCESCA AMÉ
Sei brava davvero quando arrivi a cogliere le cose prima, molto prima di tutti gli altri. Janette Beckman, fotografa e documentarista inglese, da anni di stanza a New York, è di quelle che può vantare ritratti dei Sex Pistols quando il mondo non aveva ancora ben capito la portata della rivoluzione del punk. Sei brava davvero se nel tuo portfolio si rincorrono nomi come Debbie Harry, Public Enemy, Beastie Boys, Dee Dee Ramone e quando ti chiedono – come ha fatto pochi anni fa il magazine American Photo – che cosa si prova tu rispondi: «Sì, è incredibile: trent’anni dopo aver fatto quegli scatti la gente continua a dire che ho ritratto delle leggende. In effetti l’ho fatto, ma non erano delle vere leggende quando scelsi di ritrarli».
È stato il suo occhio accorto e vigile, il suo sguardo attento ai movimenti giovanili e musicali, alle cosiddette sottoculture degli anni Settanta, Ottanta e Novanta, a rendere Janette Beckman una grande fotografa dello spirito ribelle di quel periodo.
A guardarli ancora adesso, i suoi lavori sorprendono per la freschezza, e a Milano lo potete constatare di persona. Dal 18 settembre fino al 9 ottobre, da And’studio (in via Pietro Colletta) Fiorentini + Baker, il noto brand di calzature italo -inglese, porta infatti per la prima volta in città il progetto fotografico Extraordinary Rebels. A photographic exhibition by Janette Beckman (special guest del vernissage del 18 la dj Misbehaviour, con il suo eclettico mix di musica, perfetta per le video installazioni curate dallo studio di visual design Karmachina).
L’obbiettivo di Janette, abile a lavorare sia per le testate più prestigiose (da Rolling Stone America a Newsweek) che per gli stessi gruppi musicali (ha documentato i tour dei The Clash, realizzato tre cover per i Police), riesce a dare profondità alla ruvidezza wild di molti dei protagonisti della scena musicale dell’ultimo scorcio del Novecento. È come se ci avvertisse che la scena underground, dal punk inglese all’hip-hop americano, è molto più di ciò che sembra solo in apparenza: cambia il ritmo musicale, ma cambia soprattutto il modo in cui i giovani vedono loro stessi e il mondo che li circonda.
Oggi Janette lavora a New York, come editore del magazine inglese Jocks&Nerds e continua a documentare le grandi sottoculture della nostra generazione (nella mostra milanese, anche il progetto con Fiorentini + Baker, in cui la fotografa ritrae creativi di oggi con le calzature del brand).
Molto attiva sui social, mescola fotografia e impegno sociale:
Nella gallery, un viaggio in bianco e nero nella musica underground degli ultimi trent’anni, “letta” dall’occhio vigile e mai scontato di Janette Beckman.